la pro­ce­du­ra AstroTime
Le par­ti fi­no­ra esa­mi­na­te co­sti­tu­i­sco­no il cor­po del­le in­ter­fac­ce con i vari ser­vi­zi astro­lo­gici svi­lup­pa­ti ne­gli anni pas­sa­ti ed ot­ti­miz­zati con i sup­por­ti più re­cen­ti. Que­sta sche­da con­tie­ne il mo­to­re vero e pro­prio del­le ro­u­ti­nes di co­stru­zio­ne di AstroTime, ul­ti­mo nato come ho già espo­sto, per cer­ti ver­si più avan­za­to e fles­si­bi­le di ogni al­tro.

Esso ri­chie­de per­ciò tut­ta una se­rie di at­ten­zio­ni par­ti­co­la­ri, che mi sono sfor­za­to di ri­dur­re al mi­ni­mo au­to­no­mizzando fin dove pos­si­bi­le le ma­no­vre ne­ces­sa­rie. Que­sta pre­mes­sa chia­rirà il mo­ti­vo per cui la sche­da di AstroTime con­tie­ne una vera e pro­pria con­so­le, au­to­suf­fi­cien­te e se­pa­ra­bi­le dal­la fi­ne­stra che la ospi­ta, al pun­to da ab­ban­do­nar­la al mo­men­to cri­ti­co, cioè quan­do scat­ta il suo com­pi­to, au­to­ri­du­cen­dosi e spo­stan­do­si nell'an­go­lo alto de­stro del­lo scher­mo al fine di li­be­ra­re tut­to lo spa­zio non più uti­liz­za­to, per fa­ci­li­ta­re il pre­lie­vo del­le im­ma­gi­ni. Al ter­mi­ne, la con­so­le pri­ma­ria ver­rà ri­pri­sti­na­ta, a se­con­da del­le mo­da­li­tà di av­vio, per po­ter pro­ce­de­re ad al­tre man­sio­ni. La pro­ce­du­ra che la di­ri­ge si chia­ma AstroTime.exe e può es­se­re lan­cia­ta sin­go­lar­men­te per ela­bo­ra­re even­tua­li fi­les PDF già pre­sen­ti, ac­cu­mu­la­ti o ri­ma­sti in at­te­sa per qual­che mo­ti­vo. Ogni Sog­get­to trat­ta­to vie­ne in­fat­ti ag­giun­to ad una li­sta di no­mi­na­ti­vi nel­la car­tel­la ope­ra­ti­va, di nome: ATimeJob.lst, ca­ri­ca­ta nel­la pri­ma fi­ne­stra di te­sto in alto, che è scor­re­vo­le e con­sen­te la scel­ta dell'og­get­to da trat­ta­re; quel­lo in vi­sta è co­mun­que l'ul­ti­mo pro­dot­to. Tale li­sta non vie­ne ri­pu­li­ta au­to­ma­ti­ca­men­te, (1) po­i­ché il pro­gram­ma non può co­no­sce­re l'esi­to de­fi­ni­ti­vo dell'ope­ra­zio­ne; (2) per­ché è data la pos­si­bi­li­tà di far ese­gui­re ma­no­vre cu­mu­la­ti­ve con il co­man­do sigolo  auto , che trat­terà tut­ti i no­mi­na­ti­vi del­la li­sta a par­ti­re da quel­lo in­di­ciz­za­to, cioè vi­si­bi­le fino all'ul­ti­mo elen­ca­to (in fon­do alla com­bo aper­ta). Do­vrà quin­di es­se­re ag­gior­na­ta a mano di quan­do in quan­do, eli­mi­nan­do con un tool tipo Notepad le ri­ghe non più uti­li; si può in­ve­ce va­ria­re tra­mi­te ATime.INI il nu­me­ro di no­mi­na­ti­vi ospi­ta­ti nell'elen­co.

  • Il pul­san­te  start all  lan­cia la pro­du­zio­ne de­gli im­pian­ti AstroTime, cre­an­do nel­la car­tel­la Co­gno­me.Nom[e del sog­get­to] tut­ti i dati re­la­ti­vi al per­diodo pre­cal­co­la­to, sia im­ma­gi­ni che te­sti, non­ché i re­la­ti­vi do­cu­men­ti di sup­por­to. I te­sti di que­sti ul­ti­mi sono sog­get­ti a sil­la­ba­zio­ne, pro­ces­so del tut­to van­tag­gio­so so­prat­tut­to dove lo spa­zio esi­guo dei pic­co­li scher­mi ne ri­du­ce la vi­sio­ne; pur­trop­po ciò non cor­ri­spon­de ad uno stan­dard che, al­me­no agli ini­zi del­la pro­gram­ma­zio­ne, non pre­ve­de­va tale "raf­fi­na­tez­za" per gli agen­ti di na­vi­ga­zio­ne de­sti­na­ti ai ter­mi­na­li ta­sca­bi­li, ma ci si au­gu­ra che il li­mi­te ven­ga pre­sto su­pe­ra­to.
    Per tale mo­ti­vo è sta­to ag­giun­to:
  • il pul­san­te  sil-lab  che con­sen­te di eli­mi­na­re la sil­la­ba­zio­ne dai te­sti espli­ca­ti­vi al mo­men­to del­la cre­a­zio­ne; in caso di di­men­ti­can­za o di ri­scon­tro a po­ste­rio­ri dell'even­tua­le in­con­ve­nien­te, si può ri­ge­ne­ra­re la sola par­te te­stua­le, sen­za bi­so­gno di ri­per­cor­re­re tut­ta la scan­sio­ne gra­fi­ca, pur­ché il sog­get­to e i dati ri­fe­ri­men­to nel­la car­tel­la restino in­va­ria­ti po­i­ché l'in­di­ce ed i link han­no par­te nel pro­ces­so. Que­sta ope­ra­zio­ne ri­chie­de solo po­chi se­con­di.
    Questa opzione - se per qualche motivo non le sillabe non hanno successo - è applicabile anche all'Help della procedura PDPA: poiché esso viene rigenerato ad ogni occorrenza (in mancanza dei files richiesti) basta cancellare il contenuto della cartella Help\ e disattivare la sillabazione portando il pulsante in stato attivo (eventualmente dalla Tab. AstroTime); quindi cliccare  help  per forzare la rigenerazione immediata senza codifica sillabica. Se una pagina è già stata vista e memorizzata nella cache, creando una simulazione di presenza, può essere necesssario uscire dal programma e ripetere.
  • Il pul­san­te  bind  ser­vi­va a lan­cia­re la pro­du­zio­ne del PDF per quei fi­les che, ad ini­zio la­vo­ri, non era­no sta­ti an­co­ra di­stil­la­ti.
  • Il pul­san­te  roll  ser­ve ad ag­gior­na­re la me­mo­ria ope­ra­ti­va, ri­a­pren­do o por­tan­do in pri­mo pia­no i pro­gram­mi es­sen­zia­li per que­sti com­pi­ti: Di­stil­ler e Re­a­der. Nor­mal­men­te non sono più ne­ces­sa­ri, ma è bu­o­na nor­ma nel cor­so dell'ese­cu­zio­ne che se­gue aver chiu­so ogni al­tra pro­ce­du­ra, po­i­ché ogni ri­chia­mo ci­cli­co dell'at­ten­zio­ne del si­ste­ma può al­te­ra­re il flus­so o il sin­cro­ni­smo nel­lo scam­bio di co­man­di, so­prat­tut­to se la RAM di­spo­ni­bi­le è poca.
  • Il pul­san­te  help  ser­vi­va a rin­fre­sca­re bre­ve­men­te le no­zio­ni dell'ope­ra­to­re; vi sono par­ti per de­scri­ve­re le qua­li - dopo di anni di so­vrap­po­si­zio­ni - io stes­so deb­bo an­da­re a leg­ge­re il co­di­ce; un se­con­do ta­sto pas­sa da lì alla fi­ne­stra di sup­por­to vera e pro­pria.
  • Il pul­san­te  bre­ak  in­ter­rom­pe ogni ese­cu­zio­ne au­to­ma­tiz­zata in cor­so, op­pu­re chiu­de il pro­gram­ma.
A par­ti­re dal­la pro­du­zio­ne di un do­cu­men­to fi­ni­to in PDF, che rac­chiu­de tut­ti i dati astro­lo­gici per­so­na­li en­tro un cer­to pe­rio­do, [scel­to il sog­get­to] tre sono le ope­ra­zio­ni prin­ci­pa­li che esso svol­ge:
  1. estrar­re im­ma­gi­ni in­di­pen­den­ti, da cia­scu­na pa­gi­na[-gior­na­ta] del PDF;
  2. ge­ne­ra­re i ri­spet­ti­vi fi­les iper­te­stua­li, ne­ces­sa­ri a pren­der­ne vi­sio­ne e con­sul­tarne ogni sin­go­la in­for­ma­zio­ne ivi con­te­nu­ta;
  3. of­fri­re la ri­cer­ca as­si­sti­ta sui dati, a loro vol­ta pro­dot­ti in col­le­ga­men­to con le re­la­ti­ve istru­zio­ni di sup­por­to; se non ba­sta, an­che at­tra­ver­so la rete con il suo più am­pio ba­ci­no di in­for­ma­zio­ni e scam­bi, pur non sem­pre di pri­ma qua­li­tà.
l'estra­zio­ne del­le im­ma­gi­ni
È uno dei due pro­ces­si più de­li­ca­ti, in quan­to, per po­ter pre­le­va­re una por­zio­ne di scher­mo, oc­cor­re co­no­sce­re con esat­tez­za la sua po­si­zio­ne e che que­sta re­sti fis­sa. Ini­zial­men­te ciò ha ri­chie­sto la pro­gram­ma­zio­ne di tools spe­ci­fi­ci piut­to­sto so­fi­sti­ca­ti, che pos­so­no ser­vi­re an­che ad al­tri sco­pi si­mi­la­ri, per­ciò li ho man­te­nu­ti e ne dò de­scri­zio­ne. Il pul­san­te con foto, in bas­so, at­ti­va que­sta fun­zio­ne of­fren­do una scher­ma­ta in tra­spa­ren­za, sul­la qua­le è pos­si­bi­le, in­trav­ve­den­do la fi­gu­ra sot­to­stan­te che ci in­te­res­sa, con­tras­se­gnarne le 2 co­or­di­na­te ret­tan­go­la­ri: con un  cli­ck  si sta­bi­li­sce il ver­ti­ce alto-si­ni­stro, con un  Ctrl+cli­ck  il ver­ti­ce bas­so-de­stro; non oc­cor­re tra­sci­na­re il ret­tan­go­lo, che di so­li­to non aiu­ta af­fat­to nel cer­ca­re un pun­to esat­to (e tali deb­bo­no es­se­re en­tram­bi), men­tre con­tem­po­ra­neamente nel­la con­so­le ap­pa­io­no ag­gior­na­ti i pun­ti in­di­ca­ti ed il re­la­ti­vo di­men­sio­na­men­to dell'area. Per fa­ci­li­ta­re mag­gior­men­te è sta­to fat­to in modo che ad ogni [ctrl+]cli­ck la mi­su­ra­zio­ne sia ri­fe­ri­ta al ver­ti­ce al­ter­na­ti­vo già fis­sa­to, in modo da ren­de­re age­vo­le ogni tipo di ret­ti­fi­ca sen­za do­ver ri­co­min­cia­re dac­ca­po. Ot­te­nu­ta l'area di po­si­zio­ne e di­men­sio­ne con­fa­cen­te, ba­sta clic­ca­re di nu­o­vo il pul­san­te per usci­re dal­la tra­spa­ren­za e ve­der com­pa­ri­re una fi­ne­stra di dia­lo­go che pre­sen­ta a con­fer­ma le di­men­sio­ni già cal­co­late, chie­den­do di so­sti­tu­ir­le con un nome (op­pu­re quit, per ab­ban­do­na­re). Se non vuoi ve­der chiu­de­re l'im­pian­to in pro­va, per con­ti­nua­re con al­tre mes­se a pun­to, clicca  fixCh  e po­trai sal­va­re l'area at­tua­le sen­za per­derne la vi­sta. Ot­te­nu­ta la de­fi­ni­zio­ne dell'area, que­sta ver­rà a far par­te del­la li­sta che ap­pa­re nel­la fi­ne­stra di te­sto in bas­so e sarà se­le­zio­na­bi­le per ri­le­va­re im­ma­gi­ni dal­la zona testè de­fi­ni­ta.
Da no­ta­re che sarà sem­pre l'ul­ti­ma in li­sta a ve­nir pro­po­sta all'in­gres­so del pro­gram­ma; se quel­la im­mes­sa è prov­vi­so­ria an­drà poi spo­sta­ta d'or­di­ne ma­nual­men­te, sem­pre con un edi­tor ele­men­ta­re; data l'oc­ca­sio­na­lità di tali ma­no­vre, non ho po­tu­to pre­ven­ti­va­re ro­u­ti­nes per au­to­ma­tiz­za­re que­ste ope­ra­zio­ni.
In com­pen­so, per pre­lie­vi oc­ca­sio­na­li, esi­ste l'op­zio­ne  ma­nual shot  a sua vol­ta in­te­res­san­te, che con­sen­te di cat­tu­ra­re una sin­go­la im­ma­gi­ne, chiendone il nome per sal­varla (nel­la car­tel­la myTempDisk&"­\­\TEMP­\­\"&file e mo­stran­dola im­me­dia­ta­men­te tra­mi­te un co­man­do di de­fa­ult del SO, la­scian­do l'op­zio­ne di ab­ban­do­na­re l'area così de­fi­ni­ta se poi non in­te­res­sa; (myTempDisk è il di­sco di­chia­ra­to nel file ATime.INI e file è il nome dato, in for­ma­to PNG o GIF, come ve­dre­mo).

No­no­stan­te l'ef­fi­ca­cia di tali stru­men­ti, re­sta­va dif­fi­ci­le an­che solo spe­ra­re che ogni uten­te po­tes­se si­ste­ma­re in modo de­fi­ni­ti­vo la po­si­zio­ne fi­na­le del­le im­ma­gi­ni in let­tu­ra all'in­ter­no di un pro­gram­ma se­pa­ra­to pie­no di op­zio­ni, in un de­sktop va­ria­bi­le, con uno scher­mo sco­no­sciu­to, e non è tut­to. Data la stra­te­gia di mi­no­re in­gom­bro af­fi­na­ta sull'uso per­ma­nen­te di una gri­glia tra­spa­ren­te, con­tennte ico­ne, fa­scia ora­ria ed eti­chet­te che ap­pe­san­ti­rebbero ogni sin­go­la pa­gi­na .GIF, va sot­to­li­ne­a­ta l'im­por­tan­za del­la pre­ci­sio­ne del ta­glio im­ma­gi­ne; inol­tre la map­pa­tu­ra stes­sa di ogni pa­gi­na, con­te­nen­te i rin­vii iper­te­stua­li HTML ri­sen­ti­rebbe di uno slit­ta­men­to dei sim­bo­li più pic­co­li, ren­den­do im­pra­ti­ca­bi­le la ri­cer­ca au­to­ma­ti­ca del­le spie­ga­zio­ni e non solo. Ecco come la pa­gi­na deve ap­pa­ri­re nel brow­ser:

e come non deve ap­pa­ri­re; slit­ta­men­ti e so­vrap­po­si­zio­ne di li­nee ai sim­bo­li sono in­di­ce di un ta­glio er­ra­to; ri­me­dio: ri­controllare l'area. Vi è an­che un'op­zio­ne per pro­dur­re pa­gi­ne com­ple­te e in­di­pen­den­ti [Mono_Page], ma di mag­gior peso e mi­no­re qua­li­tà, po­i­ché la gri­glia non è sfu­ma­ta ma mo­no­cro­ma e l'in­sie­me è meno cu­ra­to; è sta­to man­te­nu­to a sco­po tec­ni­co e del re­sto non cor­reg­ge­rebbe un even­tua­le er­ro­re di ri­le­va­men­to, ma lo mol­ti­pli­cherebbe per tut­te le pa­gi­ne.

Il solo modo per ve­nir­ne a capo è sta­to ten­ta­re l'in­ter­cet­ta­zio­ne au­to­ma­ti­ca del­le pa­gi­ne e pare che fun­zio­ni ab­ba­stan­za bene.
NB - Men­tre le nor­ma­li ri­ghe del tipo:

325, 283, 965, 763     :Acro­bat x Aspectsc 640 x 480
trac­cia­no il pro­prio pro­fi­lo en­tran­do nel­la mo­da­li­tà gra­fi­co-se­let­ti­va de­scrit­ta (que­sta ot­te­nu­ta a pie­na fi­ne­stra con di­splay di 1280 × 1024, bar­ra dei co­man­di di Acro­bat non in vi­sta), in­tro­du­ce det­ta mo­da­li­tà au­to­ma­ti­ca il re­cord:
 x1,  y1,  x2,  y2     :Au­to­ma­tic de­tec­tion
cioè quel­lo pre­di­spo­sto per l'in­ter­cet­ta­zio­ne del ri­qua­dro da par­te del­la ro­u­ti­ne in­ter­na; per­tan­to non com­por­ta la di­ret­ta de­fi­ni­zio­ne di aree, stan­te la man­can­za di va­lo­ri fis­si, so­sti­tu­i­ti da x#. Ma an­che così si pos­so­no in­con­tra­re dif­fi­col­tà im­pre­vi­ste: dopo aver ve­ri­fi­ca­to che i co­lo­ri dei sin­go­li pi­xels uti­liz­za­ti come mire ri­sul­ta­vano co­di­fi­ca­ti sul­lo scher­mo in modo di­ver­so da un me­to­do all'al­tro, ren­den­do­li ir­ri­co­no­sci­bi­li, mi sono ri­sol­to ad af­fi­dar­mi a bian­chi e neri, per poi sco­pri­re fi­nal­men­te che anch'essi ve­ni­va­no vi­ra­ti quan­do usavo il PDFCreator, quan­to ba­sta ad ac­con­ten­ta­re gli oc­chi, cosa ri­pe­tu­ta an­che con dei gri­gi; in tal caso non ri­ma­ne­va che l'al­ter­na­ti­va con la fi­ne­stra pre­de­fi­nita.
Ne ri­pro­du­co per mag­gio­re ac­cu­ra­tez­za la scher­ma­ta dell'in­gran­di­men­to di en­tram­bi, ot­te­nu­to di­ret­ta­men­te sul di­splay con lo zoom di uno spe­cia­le mo­u­se.
  • in alto: il pro­dot­to di PDFCreator, che ri­ma­stica ine­so­ra­bil­men­te i den­ti gra­fi­ci di con­trol­lo;
  • in bas­so (ta­glio so­pra­stan­te) il PDF ge­ne­ra­to da Acro­bat Di­stil­ler, che ren­de la gra­fi­ca esat­ta­men­te come è co­di­fi­ca­ta
Ho ri­ten­ta­to con una stri­scia di ros­so puro uni­for­me, ma non c'è nien­te da fare, an­che il co­lo­re con­ti­nuo vie­ne al­te­ra­to, no­no­stan­te sia de­fi­ni­to in modo ine­qui­vo­ca­bi­le: 1 0 0 setrgbcolor che si­gni­fi­ca Ros­so pie­no, zero gli al­tri co­lo­ri.
È gio­co­for­za quin­di di met­te­re in pro­gram­ma an­che il caso spe­ci­fi­co per PDFCreator, fer­mo re­stan­do che in pre­sen­za di un ap­pli­ca­ti­vo di­ver­so an­che que­sto non ba­ste­reb­be a ga­ran­ti­re l'in­di­vi­dua­zio­ne au­to­ma­ti­ca del­la fi­ne­stra; a meno che, come ho sup­po­sto, l'ap­pli­ca­ti­vo ri­cor­ra allo stes­so dri­ver di out­put. Per ope­ra­re in que­sta mo­da­li­tà è co­mun­que bu­o­na nor­ma chiu­de­re ogni fi­ne­stra in vi­sta ed usa­re uno sfon­do adat­to, po­i­ché è sem­pre pos­si­bi­le che qua­lun­que com­bi­na­zio­ne di pun­ti-scher­mo ri­sul­ti iden­ti­ca alla strin­ga di ri­co­no­sci­men­to, di­rot­tan­do i pro­gram­ma.
Ma non ba­sta an­co­ra: dopo aver tro­va­to le due ban­de in ros­so (spes­se due pi­xels, pro­prio per pre­ve­ni­re l'aliasing) di­vi­se oriz­zon­tal­men­te in due stri­scie di ros­so e rosa an­che se pro­ve­nien­ti dal Di­stil­ler, ho pro­get­ta­to l'uso di una sola pa­gi­na cam­pio­ne con i co­lo­ri de­fi­ni­ti una vol­ta per tut­te e per tut­ti. Il pro­ble­ma di ri­met­te­re in di­scus­sio­ne tut­ta la pro­gram­ma­zio­ne fino a quel pun­to non è in­dif­fe­ren­te, ma quan­do si è in bal­lo con­vie­ne… bal­la­re (si?); tut­to per sco­pri­re che nep­pu­re que­sta è la so­lu­zio­ne. Sto ve­ri­fi­can­do che in con­di­zio­ni di stress del SO (e uso Win­dows2k Ser­ver, tra i più seri del­la fa­mi­glia, con 1.5 Gi­gaBytes di RAM) le mo­da­li­tà di ri­pro­du­zio­ne del co­lo­re PDF su­bi­sco­no al­te­ra­zio­ni all'in­ter­no di Acro­bat, qua­lun­que sia la fon­te, tali da ren­der­li di nu­o­vo ir­ri­co­no­sci­bi­li. Non oc­cor­ro­no com­men­ti tran­ne che, dopo aver ri­pas­sa­to mol­ti dei fi­les ar­chi­via­ti come “pu­li­ti” ed aver­li tro­va­ti “spor­chi”, ho spen­to e ri­ac­ce­so il si­ste­ma ed il ros­so vivo e pie­no è ri­ap­par­so! sfor­tu­na­ta­mente non ho pre­le­va­to i cam­pio­ni esat­ti pri­ma di spe­gne­re ed ora non ci sono più; ce n'è dav­ve­ro per tut­ti i gu­sti e deb­bo man­te­ne­re trac­cia di que­ste espe­rien­ze, per evi­ta­re ad al­tri di in­cap­pa­re nel­le stes­se trap­po­le.
Fi­nal­men­te! si pen­sa… e in­ve­ce no!! La fi­ne­stra non si tro­va an­co­ra po­i­ché que­ste bel­le ban­de di ros­so vivo ri­veleranno l'ag­giun­ta di un 16% di Ver­de e pro­ba­bil­mente non sa­prò mai da par­te di chi. Beh, mi sono det­to (non così sot­to­vo­ce), non mi re­sta che svu­o­ta­re la pa­gi­na, che c'è di me­glio di un'area vu­o­ta? nien­te da al­te­ra­re = nien­te che pos­sa ve­nir al­te­ra­to, da qua­lun­que par­te lo si guar­di. Ri­nun­cia a qua­lun­que co­di­fi­ca di con­trol­lo, con la spe­ran­za che nes­su­no col­lo­chi una fi­ne­stra bian­ca di 640 × 480 bor­da­ta in nero sul­lo stes­so scher­mo. Fun­zio­na.
Se non si adot­ta Au­to­ma­tic de­tec­tion, la pro­ce­du­ra per AstroTime cer­che­rà un re­cord con­te­nen­te al 24º byte la strin­ga ":Acro­bat" (op­pu­re ":Gho­st" sec. con­fi­gu­ra­zio­ne), o an­che ":In­ter­nal" in pre­sen­za dell'uso pre­fe­ren­zia­le del brow­ser in­ter­no; ho ag­gre­ga­ta que­st'ul­ti­ma po­i­ché è pro­ba­bi­le che cor­ri­spon­da allo stan­dard in que­sto caso spe­ci­fi­co, in cui la fi­ne­stra vie­ne av­via­ta sem­pre nel­la stes­sa po­si­zio­ne, tran­ne as­se­sta­re le co­or­di­na­te di qual­che pun­to per ver­sio­ni di Acro­bat o scher­mi dif­fe­ren­ti; dei qua­li usa­re le co­or­di­na­te pre­fis­sa­te per il ri­le­va­men­to di im­ma­gi­ne. Per adot­tarle, come de­scrit­to, as­si­cu­rar­si di po­ter ri­a­pri­re la fi­ne­stra di Acro­bat con la bar­ra dei co­man­di di­spo­sta sem­pre allo stes­so modo (lo stes­so per la bar­ra di Win­dows), me­glio se mas­si­miz­zata, tal­ché la no­stra pa­gi­na PDF sia tra­guar­dabile al cen­tro del­lo scher­mo ri­spet­tan­do le co­or­di­na­te con la pre­ci­sio­ne del pi­xel; pri­ma di ap­pron­ta­re tut­te que­ste al­ter­na­ti­ve l'ho fat­to per mesi.
Il processo AstroTime fa apri­re il do­cu­men­to al Re­a­der, sfo­glia al­cu­ne pa­gi­ne e ri­tor­na alla pri­ma pa­gi­na (vu­o­ta, per que­sto ed al­tri sco­pi), ne ac­certa la po­si­zio­ne quin­di ini­zia a [far] sfo­glia­re le pa­gi­ne cat­tu­ran­done le im­ma­gi­ni una dopo l'al­tra.
In que­sta fase di ping-pong da un pro­ces­so all'al­tro, nes­su­na ma­no­vra deve es­se­re ef­fet­tua­ta da ta­stie­ra e mo­u­se, po­i­ché in­ter­fe­ri­rebbe con il nor­ma­le an­da­men­to in modo più o meno dra­sti­co, ma co­mun­que tale da com­pro­met­te­re i ri­sul­ta­ti; rac­co­man­do anzi di chiu­de­re tut­te le ap­pli­ca­zioni estra­nee, so­prat­tut­to nel caso di un pro­gram­ma re­si­den­te, ge­ne­ral­men­te ca­ri­ca­to all'av­vio del SO, che in­ter­ven­ga sul buf­fer di ta­stie­ra tra­mi­te ma­cro di sup­por­to alla scrit­tu­ra - ad es. com­ple­tan­do pa­ro­le o li­nee di co­di­ce con la sola pres­sio­ne di uno o più ta­sti - po­i­ché in­ter­cet­ta le strin­ghe in­via­te da PDPA tra­sfor­man­do i co­man­di in veri pe­tardi all'in­ter­no del ri­ce­ven­te; spe­ro solo che qual­che an­ti­virus non si in­tro­met­ta a sua vol­ta. Data la ri­pe­ti­ti­vi­tà di tale si­tua­zio­ne, trat­tan­do­si di pro­gram­mi qua­si sem­pre au­to­caricati all'av­vio del SO, ho prov­ve­du­to ad in­se­ri­re un'op­zio­ne di in­ter­cet­ta­zio­ne au­to­ma­ti­ca da par­te del Bindshot, che ti as­si­ste pro­po­nen­do di chiu­der­lo sen­za do­ver usci­re dal pro­gram­ma [[Ap­pli­ca­tions]­/KeybMacro=] e, se avrai in­di­ca­to il per­cor­so dell'ap­pli­ca­ti­vo [[Ap­pli­ca­tions]­/KeybMacropath=] di ri­a­prirlo a fine se­du­ta; il nome che de­fi­ni­sce KeybMacro deve cor­ri­spon­de­re a quel­lo as­sun­to in me­mo­ria, lo puoi ve­de­re tra­mi­te il Task Mo­ni­tor; l'in­di­riz­zo di ri­fe­ri­men­to cor­ret­to può es­se­re di­ret­ta­men­te co­pia-in­col­la­to dal­le Pro­prie­tà­/Ge­ne­ra­li di un'ico­na del pro­gram­ma, sul di­splay o da un menu. Puoi iscri­verlo e ri­spon­de­re di igno­rar­lo per ve­ri­fi­ca­re se crea di­stur­bi; in caso con­tra­rio an­che non in­se­rir­lo.
Pro­ble­mi in tal sen­so ven­ne­ro evi­den­zia­ti nel­la ge­stio­ne di Pho­toshop, al qua­le era ini­zial­men­te in­via­to il com­pi­to com­ples­so di aprire, convertire e salvare l'Aspectoscope in una singola immagine PNG (il for­ma­to GIF non è con­si­glia­to per i mol­ti pas­sag­gi cro­ma­ti­ci) im­ma­gi­ne che, con i suoi 1700-1800 pi­xels di svi­lup­po in al­tez­za fu­o­rie­sce da qual­sia­si nor­ma­le di­splay e quin­di - in di­men­sio­ne na­tu­ra­le - an­che da Acro­bat Re­a­der (il che va­ni­fi­ca ogni ten­ta­ti­vo di ri­ca­va­re una bit­map fru­i­bi­le dal PDF, a meno di di­spor­re di un vi­deo su­perwide e ruo­ta­re l'im­ma­gi­ne di 90°!) Quan­to alla qua­li­tà, ven­go­no pro­po­sti sva­ria­ti sw. che pre­ten­do­no di con­ver­ti­re file EPS o PDF in im­ma­gi­ni bit­map ma, a par­te i pro­ble­mi di in­ter­fac­cia­men­to con il no­stro e di con­ti­nu­i­tà nel tem­po, non ne ho tro­va­to al­cu­no che ren­da le sfu­ma­tu­re ed i trat­ti con la de­bi­ta pre­ci­sio­ne ed ele­gan­za.
For­tu­na­ta­mente mi sono poi ri­sol­to ad in­te­gra­re l'Aspectoscope alle pa­gi­ne gior­na­lie­re, ri­ta­glian­dolo in ri­qua­dri del­la stes­sa di­men­sio­ne, per ri­com­por­li all'in­ter­no del brow­ser in modo tra­spa­ren­te e sca­val­can­do così an­che que­ste li­mi­ta­zio­ni. La pro­ce­du­ra che ge­ne­ra la pa­gi­na sin­go­la è ri­ma­sta co­mun­que ope­ra­ti­va.

Tut­to ciò ri­chie­de evi­den­te­mente un sin­cro­ni­smo per­fet­to, per ga­ran­ti­re il qua­le ven­go­no ef­fet­tua­te pa­u­se di pro­por­zio­ne ade­gua­ta al pas­sag­gio dei co­man­di at­tra­ver­so il si­ste­ma ed alle va­rie mo­da­li­tà di ese­cu­zio­ne. Data la di­ver­si­tà im­pre­ve­di­bi­le da un com­pu­ter all'al­tro etc. etc., tali pa­u­se sono rese glo­bal­men­te va­ria­bi­li tra­mi­te il pa­ra­me­tro ATime.INI [Check]­/pa­useMul. Esso può es­se­re por­ta­to a qua­lun­que va­lo­re che ral­lenti l'ese­cu­zio­ne del no­stro, nel caso in cui le ri­spo­ste dall'ester­no fos­se­ro tar­di­ve, ma an­che trop­po ra­pi­de. Deve es­se­re ben chia­ro che la pro­ce­du­ra non può qua­si mai es­ser po­sta a co­no­scen­za di quan­to suc­ce­de all'ester­no; solo di al­cu­ne ese­cu­zio­ni ri­ce­ve co­di­ci di ri­tor­no, ma si trat­ta di sem­pli­ci va­lo­ri che non di­co­no gran che di quan­to si è ef­fet­ti­va­men­te ve­ri­fi­ca­to, men­tre han­no il di­fet­to di bloc­ca­re il ri­ce­ven­te in caso di ri­tar­do e si­mi­li con con­se­guen­ze di tut­ta sco­mo­di­tà; ma, per es­se­re an­co­ra all'età del­la pie­tra, non ci si può la­men­ta­re trop­po.
In caso di dif­fi­col­tà con sfal­satura del­le pa­gi­ne, che non cor­ri­spon­deranno più alle date - sem­pre che non si sia com­piu­ta al­cu­na ma­no­vra estra­nea dopo il “via”, che an­che inav­ver­ti­ta­men­te pos­sa fo­ca­liz­za­re un'al­tra fi­ne­stra - si pos­so­no scam­bia­re:

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an­te­po­nen­do il co­man­do che in­vi­ta il Re­a­der alla pa­gi­na nu­me­ra­ta, an­zi­ché alla suc­ces­si­va: ciò do­vreb­be ap­pia­na­re ogni pro­ble­ma di cor­ri­spon­den­za, se ne­ces­sa­rio ot­ti­miz­zan­do le pa­u­se. Non oc­cor­re can­cel­la­re il se­con­do dei due, che ver­rà igno­ra­to. Su due o tre si­ste­mi che ho te­sta­to, una vol­ta tro­va­to il rit­mo giu­sto le pa­gi­ne si al­ter­na­no a me­ra­vi­glia e non ho do­vu­to ri­cor­re­re a que­sta mo­da­li­tà che ho spe­ri­men­ta­to, ma che ral­len­ta il pro­ces­so per 370 vol­te; di­pen­de an­che dal vo­lu­me di dati da pro­dur­re. Al­tre op­zio­ni sono de­scrit­te nell' Introduzione generale.
Men­tre le im­ma­gi­ni in for­ma­to GIF han­no vin­to la gara in quan­to a com­pat­tez­za, pur con ot­ti­ma qua­li­tà, ri­ve­lan­do­si le più pra­ti­ca­bi­li nei casi di upload e dow­nlo­ad, non ho po­tu­to ri­nun­cia­re al fa­sci­no del­la più avan­za­ta tec­no­lo­gia PNG, che ren­de 16 mi­lio­ni di sfu­ma­tu­re cro­ma­ti­che in una pur con­te­nu­ta di­men­sio­ne fi­na­le, ma as­sai meno adat­ta alla spe­di­zio­ne. Un mag­gior pia­ce­re per gli oc­chi e per la let­tu­ra dell'Aspectoscope con tut­te le nuan­ces dei suoi Tran­siti.
La se­le­zio­ne tra l'una e l'al­tra av­vie­ne sul pul­san­te cen­tra­le, che reca la ca­te­go­ria da at­ti­va­re: se leg­gi ">GIF" si­gni­fi­ca che è at­ti­va la .PNG e vi­ce­ver­sa.
La so­lu­zio­ne in­te­gra­ta
Come ac­cen­na­to nell'Introduzione, ho in­te­gra­to in ul­ti­ma istan­za e per quan­to pos­si­bi­le le fun­zio­na­li­tà di Acro­bat Re­a­der™ nel­la pro­ce­du­ra PDPA con la me­dia­zio­ne del brow­ser di si­ste­ma, in­cor­po­ra­to ini­zial­men­te per una più di­ret­ta fun­zio­na­li­tà del­la se­zio­ne Help (cioè quel­la che stai ve­den­do). Dal pun­to di vi­sta dell'ope­ra­to­re non cam­bia qua­si nien­te, tran­ne pren­der atto di al­cu­ne di­ver­si­tà ese­cu­ti­ve, o di com­por­ta­men­to del pro­ces­so: un van­tag­gio non in­dif­fe­ren­te per chi ope­ra con con­ti­nu­i­tà con­si­ste­va nel­la pos­si­bi­li­tà di ri­pe­te­re la stes­sa pro­va, sag­gian­do va­rie so­lu­zio­ni per lo stes­so no­mi­na­ti­vo, sen­za do­ver­si pre­oc­cu­pa­re di aver la­scia­to un PDF aper­to in Acro­bat, con tut­te le sco­mo­di­tà che ne ve­ni­va­no. Sfor­tu­na­ta­mente quel­la che è parsa una so­lu­zio­ne “più van­tag­gio­sa” con le ver­sio­ni da me uti­liz­za­te per anni, ha ri­ve­la­to poi dei con­tro ina­spet­ta­ti con le più re­cen­ti di Acro­bat, che bloc­ca­no la cre­a­zio­ne del PDF an­che se ca­ri­ca­to da IExplorer ed au­men­ta­no con­si­de­re­volmente i di­fet­ti di refresh, l'in­ter­ven­to sui qua­li ri­chie­de­reb­be un ana­cro­ni­sti­co in­ve­sti­men­to di ri­sor­se; è ef­fi­cien­te per cer­ti ver­si, per al­tri meno: è più im­me­dia­to a li­vel­lo pro­ce­du­ra­le, ma all'in­ter­no è len­to nel­la so­sti­tu­zio­ne dei fonts e au­men­ta i pro­ble­mi nel refresh. Ho an­che do­vu­to con­sta­ta­re che a dif­fe­ren­za del Re­a­der au­to­no­mo, quan­do è ospi­te del brow­ser sfo­glia le pa­gi­ne con ra­pi­di­tà, ma si ar­re­sta ad ogni cer­to nu­me­ro per un ri­cam­bio del­la me­mo­ria, re­cu­pe­ran­do poi due pa­gi­ne qua­si in con­tem­po­ra­nea; spe­ro di non te­dia­re chi leg­ge, ma di of­frir­gli stru­men­ti per non la­sciar­si con­fon­de­re, po­i­ché dal mo­men­to che il la­vo­ro è fat­to e si può an­co­ra sce­glie­re, re­stan­do aper­ta la pos­si­bi­li­tà di ri­sol­ve­re al­cu­ne li­mi­ta­zio­ni dell'una o l'al­tra par­te e dato che tut­to que­sto sta­tus di­ven­ta sem­pre più im­pre­ve­di­bi­le pas­san­do da una ge­ne­ra­zio­ne di pro­gram­mi e si­ste­mi all'al­tra, ho man­te­nu­to la pro­ce­du­ra orien­ta­ta ad en­tram­bi i fron­ti, in par­te se­pa­ra­ti ed in­di­pen­den­ti, cer­can­do di man­te­ne­re at­ti­va una mar­cia in più.
All'in­ter­no di IE6 inol­tre i thumbnalis di Acro­bat 5.0 non fun­zio­na­no; sa­ran­no tut­te ver­sio­ni su­pe­ra­te, ma per quan­to mi ri­guar­da non sono per nien­te por­ta­to a so­sti­tu­ir­le e per + di una ra­gio­ne, che non è qua il caso di enu­me­ra­re.

Non es­sen­do af­fat­to rac­co­man­da­bi­le pas­sa­re al­ter­na­ti­va­men­te da un me­to­do all'al­tro nel­la stes­sa se­du­ta, per i mo­ti­vi ad­dot­ti a se­gui­to, la scel­ta Uten­te do­vrà es­se­re ef­fet­tua­ta a li­vel­lo di con­fi­gu­ra­zio­ne. In sin­te­si:

  • Re­a­der ester­no (INI [Check]­/brow­seHandle=0), Può apri­re una nu­o­va fi­ne­stra ad ogni co­man­do, se­con­do la con­fi­gu­ra­zio­ne data al SO.
  • Re­a­der in­cor­po­ra­to (INI [Check]­/brow­seHandle=1). Può in­di­ca­re la quan­ti­tà di pa­u­sa da ef­fet­tua­re in ag­giun­ta se si ge­ne­ra­no im­ma­gi­ni *.PNG data la ra­pi­di­tà qua­si istan­ta­nea, per dar re­spi­ro ad Acro­bat nel ge­sti­re la me­mo­ria di­spo­ni­bi­le all'in­ter­no del brow­ser: se è po­sto = 1 ver­rà adot­ta­to il va­lo­re 40.000; è una chia­ve de­ter­mi­nan­te per l'omo­ge­ne­i­tà del ri­le­va­men­to.
    Que­st'ul­ti­ma mo­da­li­tà do­vrà si­mu­la­re un cli­ck del mo­u­se sul ri­qua­dro da fo­ca­liz­za­re; per­tan­to, in caso di uti­liz­zo del mo­u­se alla si­ni­stra, è ne­ces­sa­rio in­for­ma­re pre­li­mi­narmente il pro­gram­ma, alla voce:
    INI [Check]­/swapMouseButton=1; nor­mal­men­te il va­lo­re è 0. Apre una sola fi­ne­stra e si ser­ve di quel­la per ogni co­man­do. Per­tan­to, se vie­ne chiu­so, ad es. con un file PDF in vi­sio­ne e si vu­o­le ri­ve­de­re lo stes­so, po­i­ché clic­can­do Help si lan­cia la pro­ce­du­ra di aiu­to, per evi­ta­re l'ag­gior­na­men­to dell'Help pre­me­re il ta­sto Ctrl+ Help ; in al­ter­na­ti­va il co­man­do ri­con­durrà co­mun­que alla pa­gi­na PDF.
  • Se poi non fos­se­ro sod­di­sfa­centi, po­treb­be in­te­res­sa­re un ter­zo modo an­co­ra pos­si­bi­le, ben­ché poco spe­ri­men­ta­to, che è la sin­te­si dei due: l'uti­liz­zo del Brow­ser di si­ste­ma per la let­tu­ra dei fi­les PDF. Na­tu­ral­men­te ver­rà in­vo­ca­to Acro­bat, ma con le dif­fe­ren­ze di con­dot­ta esa­mi­na­te per il no­stro caso. A tal fine, ol­tre ad ini­zia­liz­za­re la pri­ma del­le due scel­te, an­che il SO do­vrà es­se­re in­for­ma­to del­la pre­fe­ren­za, in­di­can­dogli (dopo aver in­stal­la­to o re-in­stal­la­to Acro­bat) di apri­re i fi­les PDF con il brow­ser an­zi­ché con il Re­a­der; se nel tuo SO un file PDF può es­se­re tra­sci­na­to nel brow­ser, do­vreb­be fun­zio­na­re (se ne avrò il tem­po, la im­ple­menterò come op­zio­ne [Check]­/brow­seHandle=2).
Da no­ta­re che in en­tram­bi i casi l'as­set­to di Acro­bat all'aper­tu­ra da par­te di PDPA deve es­se­re quel­lo adat­to all'ope­ra­zio­ne (cfr. pun­to 2. del § pre­ced.); e che l'Acro­bat in­te­gra­to al brow­ser può ri­spon­de con l'as­set­to con­fe­ri­to al Re­a­der ester­no, di­spo­nen­do in que­st'am­bi­to solo del popup menu (cli­ck-al­ter­na­ti­vo). Di fat­to, se ad es. la scher­ma­ta par­te con un as­set­to pre­fe­ren­zia­le di zoom au­to­adattato alla fi­ne­stra, an­che se que­sto vie­ne ri­por­ta­to a 100% nell'ap­po­si­ta ca­sel­la, alla par­ten­za di un nu­o­vo do­cu­men­to si ri­di­men­sionerà al mas­si­mo. Ri­as­su­men­do, con­trol­la che sia quin­di at­ti­vo il cur­so­re di tra­sci­na­men­to (di norma, la ma­ni­na); se Acro­bat ve­nis­se chiu­so con il cur­so­re in as­set­to di zoom (la len­te), una no­stra ses­sio­ne se­guen­te, as­su­men­do le me­de­si­me pre­fe­ren­ze, ve­dreb­be le pa­gi­ne in­gran­di­te ad ogni pas­so an­zi­ché sfo­glia­te, po­i­ché il co­man­do in­via­to agi­reb­be come una con­fer­ma ri­pe­tu­ta, am­pli­fi­can­do in pa­ral­le­lo lo sgo­men­to dell'ope­ra­to­re; la vi­sualizzazio­ne deve essere a pa­gi­na sin­go­la, in di­men­sio­ne na­tu­ra­le (o “at­tua­le”/“actua­l size”: zoom 100% o Automatico con Ri­so­lu­zio­ne a 72px), po­i­ché una Ris. di stam­pa in­gran­di­rebbe l'im­ma­gi­ne ren­den­do le pa­gi­ne inu­ti­liz­za­bi­li per AstroTime; la visione delle misure non serve, poiché espone la dimensione d'origine della pag. ma non quella riprodotta sullo schermo. Non enfatizzare o ispessire le linee sottili ('enhance thin lines'), poiché servono anche quelle e sono state definite con grande cura.
Deb­bo mio mal­gra­do ag­giun­ge­re [e pre­ve­ni­re sul fat­to] che la resa del­le im­ma­gi­ni JPG ri­pro­dot­te all'in­ter­no del brow­ser ri­sen­te di un cer­to sca­di­men­to nel tra­sfe­ri­men­to dell'im­ma­gi­ne bit­map (a di­mo­stra­re che è tutt'al­tro che “de­vi­ce in­dependent”); ma non sem­bra che ciò si ap­pli­chi nor­mal­men­te alla gra­fi­ca vet­to­ria­le, la sola da ri­le­va­re con AstroTime (ben­ché mi sia ac­ca­du­to di ve­de­re la chia­ve di pun­ti bian­co-neri tra­sfor­ma­ta in me­dio-gri­gi); pe­ral­tro re­sta un pro­ble­ma di ren­di­men­to de­gli agen­ti, ma non di con­te­nu­ti. Per chi svol­gesse at­ti­vi­tà re­da­zio­na­li, stan­te la ri­cer­ca­tez­za mes­sa in atto, un paio di esempi dimostrativi vengo­no prodot­ti nel­la pa­gi­na originale.
Usan­do il Re­a­der in­ter­no, una vol­ta av­via­ta la ge­ne­ra­zio­ne di AstroTime che può co­in­vol­ge­re 200 o 300 pa­gi­ne con­se­cu­ti­ve, pra­ti­ca­men­te si per­de la pa­dro­nan­za del mo­u­se (con­si­glio anzi di la­sciar­lo sta­re): il solo modo per in­ter­rom­pe­re è quin­di la ta­stie­ra, ove la pres­sio­ne di Esc aprirà un dia­lo­go sul­le in­ten­zio­ni di con­ti­nua­re, ri­par­ti­re, can­cel­la­re il pro­ces­so o usci­re dal pro­gram­ma. Data l'im­pre­ve­di­bi­li­tà del­le prio­ri­tà, po­treb­be n ap­pa­ri­re, na­sco­sta dal­la fi­ne­stra stes­sa del brow­ser; ma con­sen­tirà di chiu­der­lo per poi ri­spon­de­re.
Ri­pe­tu­te pro­ve - al­me­no nel mio si­ste­ma - dan­no adi­to ad un ac­cu­mu­lo di ses­sioni (non sciol­te) nel­lo spa­zio di me­mo­ria al­lo­ca­to, la qual cosa pro­vo­cherà le la­men­te­le di Acro­bat una vol­ta esa­u­ri­te le sue ri­sor­se; ma, se a tut­to c'è ri­me­dio, qua in­ter­vie­ne il no­stro Abe­te: clic­carlo do­vreb­be per­met­te­re di rin­fre­sca­re la pa­gi­na ri­pri­sti­nan­do il nor­ma­le “la­yo­ut”; come dire… ren­de l'aria di nu­o­vo re­spi­ra­bi­le; ma può non ave­re ef­fet­to se pre­e­si­stono se­du­te [ester­ne] di Acro­bat ac­ca­val­la­te…
È sem­pre me­glio che ve­der­lo ac­cu­mu­la­re ses­sioni in pro­prio sen­za più ri­spon­de­re o apri­re al­cun do­cu­men­to né dare se­gni di pre­sen­za, cosa che se­gue spes­so qual­che con­flit­to (vi­si­bi­li que­ste nel Task Ma­na­ger, o “Ge­stio­ne At­ti­vi­tà” di Win­dows). È ac­ca­du­to però che una ses­sio­ne in­di­pen­den­te di Acro­bat, aper­ta in con­tem­po­ra­nea ad una di PDPA, per­ma­nesse re­si­den­te in me­mo­ria dopo la chiu­su­ra, osti­nan­dosi a man­te­ne­re im­pe­gna­ta al mas­si­mo la CPU; in tal caso in­si­sten­do, PDPA im­pos­si­bi­li­ta­to a chiu­der­la ne ha ri­a­per­ta un'al­tra pro­pria (che ri­ma­ne co­stan­te), ma non es­sen­do sa­lu­ta­re pro­ce­de­re in tali con­di­zio­ni, con­ver­rà usci­re e ri­mu­o­ve­re la pri­ma tra­mi­te il pan­nel­lo del Task Ma­na­ger. An­che QB può far­lo d'abi­tu­di­ne; gli ba­sta che la fi­ne­stra di DOS vie­ne chiu­sa con il pul­san­te × an­zi­ché da menu: in par­ti­co­la­re er­ro­ri di runtime del Qui­ck Ba­sic ri­sta­gnano sot­to il nome ge­ne­ri­co di "ntvdm.exe" pres­so il Task Ma­na­ger, iden­ti­fi­ca­to come "Con­so­leWindowClass | eti­chet­ta (del pro­gram­ma o dell'ico­na di av­via­men­to)" pres­so il no­stro Task Mo­ni­tor, cosa che può tra­dur­si in un vero in­cu­bo, se non te ne ac­corgi pri­ma di av­via­re ma­no­vre cor­ret­ti­ve. Per que­sto ed al­tri mo­ti­vi con­nes­si, se PDPA do­ves­se re­sta­re trat­te­nu­to in RAM, al suc­ces­si­vo ten­ta­ti­vo di av­vio la du­pli­ce pre­sen­za ver­reb­be au­to­de­nun­ciata: nor­mal­men­te ciò equi­va­le ad una pro­po­sta di so­sti­tu­zio­ne, ma in caso di ano­ma­lia può do­ver es­se­re ne­ces­sa­rio ri­mu­o­ver­lo ma­nual­men­te.
Per i ci­ta­ti pro­ble­mi di refresh (pa­gi­na o aree gri­ge, che non sem­pre è pos­si­bi­le ri­sol­ve­re, po­i­ché temo che i trop­pi li­vel­li in ca­u­sa met­ta­no con le spal­le al muro, ol­tre al sot­to­scrit­to, an­che il SO spe­cie se con­cor­re una ses­sio­ne di Acro­bat ester­na); se la fi­ne­stra vie­ne par­zial­men­te co­per­ta da un'al­tra, rien­tra con un cli­ck den­tro la fi­ne­stra di Acro­bat, piut­to­sto che sul­la bar­ra su­pe­rio­re; un modo sbri­ga­ti­vo per ri­ge­ne­ra­re la pa­gi­na è Frec­cia-de­stra ­/ Frec­cia-si­ni­stra, o con la ruo­ta del mo­u­se; con sin­go­la pa­gi­na o ri­di­men­sio­na­re leg­ger­men­te o ri­ca­ri­carla; un Dop­pio Cli­ck sul­la bar­ra su­pe­rio­re espan­de la fi­ne­stra, ed un al­tro la ri­por­ta a mi­su­ra; con Ctrl+Dop­pio Cli­ck si ri­di­men­sio­na al for­ma­to di Help per le sole ta­bel­le. Se poi non ne vuoi sa­pe­re di tut­te que­ste noie, il menu dell'ico­na del­la fi­ne­stra di Help sul­la bar­ra dei co­man­di di win­dows con­tie­ne il co­man­do per por­ta­re la fi­ne­stra del brow­ser-help Sem­pre in Pri­mo pia­no: "Help always to Front", o da lì La­sciar­la So­vrap­por­re da al­tre "Let Help go to Back". Le due con­di­zio­ni sono ca­rat­te­riz­zate da una di­ver­sa cor­ni­ce, con ri­lie­vo in­ter­no o sen­za; la pre­fe­ren­za è salvata nel­la sez. INI [Help] ­/ helpOnTop=1, in­sie­me al for­ma­to mas­si­mo pre­sta­bi­li­to: maxWinSize={1280, 1024}; del re­sto i PDF di PDPA non sono fi­na­liz­za­ti alla let­tu­ra (che può av­ve­ni­re co­mun­que) quan­to all'ot­te­ni­men­to di pro­dot­ti fi­ni­ti e poi, come si suol dire, “per i mi­ra­co­li oc­cor­re un po' più di tem­po”; ma in­tan­to ab­bia­mo AstroTime.

Po­i­ché que­sto ac­cu­mu­lo di se­du­te pa­ras­si­te non fi­gu­ra nel­la li­sta del Task Ma­na­ger di si­ste­ma, ho ri­por­ta­to una se­rie di ro­u­ti­nes per estrar­re dal­la me­mo­ria l'elen­co [più e meno] det­ta­glia­to, in­clu­se le sub-fun­zio­ni di ogni pro­gram­ma, in­te­gran­dole nel­la car­tel­la 7 ri­ser­va­ta ai ser­vi­zi ac­ces­so­ri. È que­sto il com­pi­to del pul­san­te  taskMon , che apre pres­so det­ta car­tel­la una pro­pria fi­ne­stra, la­scian­do all'uten­te di ri­di­men­sio­narla, spo­star­la, chiu­der­la e ri­a­prirla all'oc­cor­ren­za. Ri­di­men­sio­nan­do il pro­gram­ma prin­ci­pa­le con uno dei tre pic­co­li pul­san­ti, que­sta fi­ne­stra ver­rà ri­po­si­zio­nata al suo in­ter­no nel­la di­men­sio­ne di ac­co­glien­za. Il ta­sto di at­ti­va­zio­ne e di chiu­su­ra o il cam­bio car­tel­la pos­so­no ri­mu­o­ver­la dal­la vi­sta, ma una vol­ta aper­ta ri­mar­rà ope­ra­ti­va fino al ter­mi­ne del pro­gram­ma prin­ci­pa­le, per cui non è con­si­glia­bi­le at­ti­varla sen­za mo­ti­vo.

Clicca  Refresh  per ot­te­ne­re la li­sta dei seg­men­ti che oc­cu­pa­no la me­mo­ria; con  Ctrl+Refresh  la li­sta ver­rà ri­stret­ta alle ap­pli­ca­zioni. Il to­ta­le di ar­go­men­ti ri­le­va­ti vie­ne ag­gior­na­to sul­la bar­ra del ti­to­lo del­la fi­ne­stra; con  Alt+Refresh  la li­sta ver­rà salvata nel file "Ta­skList" nel­la car­tel­la di PDPA; le due op­zio­ni sono cu­mu­la­bi­li. Clic­can­do le te­sta­te di co­lon­na si ot­ter­rà l'or­di­na­men­to al­fa­be­ti­co al­ter­na­to.
È roba per esper­ti che non con­si­glio af­fat­to a chi non è ben si­cu­ro di quel che suc­ce­de, po­i­ché può pro­vo­ca­re un crol­lo di tut­to il si­ste­ma, con ± sgra­de­vo­li con­se­guen­ze al ri­av­vio del­le qua­li non de­si­de­ro es­se­re ri­te­nu­to re­spon­sa­bi­le nep­pu­re per un at­ti­mo. Non ne dò per­tan­to trop­pe de­scri­zio­ni, pre­sup­po­nen­do che chi in­ten­de far­ne uso sia per­fet­ta­mente in gra­do di de­ci­frarla; è adat­ta ap­pun­to a ve­ri­fi­ca­re cosa bol­le in pen­to­la, ad es. l'esi­to di aver clic­ca­to l'ico­na ad Al­be­ro.
la cre­a­zio­ne dei fi­les iper­te­stua­li
Puoi ri­las­sarti; or­mai è tut­ta di­sce­sa. I fi­les .HTM ven­go­no ge­ne­ra­ti au­to­ma­ti­ca­men­te in base ai pa­ra­me­tri per­so­na­li pre­di­spo­sti dal­la pro­ce­du­ra in QuickBasic, ag­gior­na­ta allo sco­po, di­spo­sti nel­la car­tel­la del Sog­get­to; in­te­gra­ti quin­di ai sor­gen­ti pro­prie­ta­ri dell'AstroTime. Gio­chia­mo in casa ed è tut­to sot­to con­trol­lo (se qual­co­sa va stor­to per ca­u­se di cui so­pra, ri­pro­va dac­ca­po; ma se si ri­pe­te, l'er­ro­re può es­se­re mio :(
Ad evi­ta­re pro­ble­mi de­ri­van­ti dal­la scom­par­sa di un sem­pli­ce file (e sono tan­ti!) ho im­pac­ca­to tut­to in un DBase di nome re­sources­\re­sources.dta, da cui ogni com­po­nen­te vie­ne estrat­to e ri­ci­cla­to. Se l'ar­chi­vio si gua­sta per qual­che er­ro­re ester­no ba­sta ri­co­piarlo da un ori­gi­na­le.

Quan­do tut­to è pron­to e fi­ni­to, lo tro­ve­rai sot­to la car­tel­la AstroTime­\Co­gno­me.Nom del di­sco da te in­di­ca­to: l'In­dex.htm aprirà il pa­no­ra­ma frut­to di tan­ti sfor­zi, sul fu­tu­ro del sog­get­to. Se que­sti è lon­ta­no e gli va spe­di­to il tut­to, ba­sta zipparlo. Il co­man­do  zip  tra­mi­te l'ot­ti­mo ap­pli­ca­ti­vo 7-zip di pub­bli­ca uti­li­tà, pro­por­rà la fi­ne­stra per la scel­ta del­la car­tel­la, a cui in­di­cherai: Co­gno­me.Nom, per ve­der pro­dur­re un ar­chi­vio estre­ma­men­te com­pres­so e reso au­to­estraente: mi­ni­mo in­gom­bro e mas­si­ma fa­ci­li­tà d'uti­liz­zo. Il ri­ce­ven­te do­vrà solo ri­spon­de­re C:­\AstroTime (il di­sco C:­\ è op­zio­na­le) e tut­to ver­rà da sé. Non vi sono par­ti che in­gom­brino il Re­gi­stro di con­fi­gu­ra­zio­ne o al­tre par­ti vi­ta­li del si­ste­ma, né ro­u­ti­nes che scam­bino dati o pren­da­no ini­zia­ti­ve di sor­ta per co­mu­ni­ca­re con l'ester­no an­che du­ran­te even­tua­li ses­sioni di con­sul­ta­zio­ne del­la rete, sia nel pro­dot­to di AstroTime che nel­la pro­ce­du­ra PDPA. Non ho cer­to la­vo­ra­to per que­sto.

il test di sin­go­le pa­gi­ne
SI è reso uti­le fin dal­le pri­me pro­ve ed è ri­ma­sto ope­ra­ti­vo, an­che per­ché può ser­vi­re a ri­co­stru­i­re even­tua­li im­ma­gi­ni non risolte cor­ret­ta­mente. È at­ti­va­to da  Sin­gle step , che so­sti­tu­i­sce al gran­de pul­san­te in­fe­rio­re per la de­fi­ni­zio­ne del­le aree una li­nea com­po­sta da po­chi co­man­di au­to­e­spli­ca­ti­vi, per scor­re­re il do­cu­men­to nei vari modi pos­si­bi­li, ge­sten­do le pa­gi­ne del PDF in ri­fe­ri­men­to a quel­la in vi­sta. La sua pres­sio­ne ri­pe­tu­ta ri­a­pre il do­cu­men­to; i co­man­di sono:  Ini­zio Home , ri­por­ta alla pri­ma pa­gi­na; In­die­tro Back , va alla pa­gi­na prednente; Ese­gui Do it , estrae la pa­gi­na in vi­sta, ge­ne­ran­do i re­la­ti­vi fi­les HTML ed avan­za au­to­ma­ti­ca­men­te; Sal­ta Skip , pas­sa su­bi­to alla pag. se­guen­te; Esci Exit  dal­la mo­da­li­tà a pa­gi­na sin­go­la, chiu­den­do la li­nea dei co­man­di; Ab­ban­do­na [il pro­gram­ma]:  Quit . Con il brow­ser in­ter­gra­to il cur­so­re del mo­u­se ver­rà co­in­vol­to nel­la sua fi­ne­stra ad ogni pas­sag­gio, quin­di si do­vrà aver cura di ri­con­dur­lo sui pul­san­ti ad ogni mos­sa suc­ces­si­va.
con­clu­sio­ne
In de­fi­ni­ti­va, le op­zio­ni sono nu­me­ro­se e po­tran­no non an­da­re tut­te d'ac­cor­do tra loro o con qual­che area di pro­ces­so an­cor oggi non at­tra­ver­sa­ta, ma… fan­no del loro me­glio! Qua­lun­que pro­gram­ma di tale am­piez­za equi­va­le ad un in­di­vi­duo, con la sua per­so­na­li­tà, le sue re­go­le, se non pre­fe­ren­ze ed un ri­gi­do pro­to­col­lo, quel che noi chia­miamo “un brut­to ca­rat­te­re”: una vol­ta co­stru­i­to va al­le­va­to e col­ti­va­to se­con­do nor­me da lui stes­so im­po­ste in modo sem­pre più ser­ra­to e non ci si può sca­pric­cia­re più di tan­to. Pas­sa­no anni, mi­glia­ia di ore di la­vo­ro con­tri­bu­i­sco­no a que­sto suo raf­for­za­men­to, in­clu­si­vo di er­ro­ri che van­no a brac­cet­to con le im­man­ca­bi­li ag­giun­te ed i cam­bia­men­ti; e qua scat­ta il con­cet­to di kar­ma, ove gli er­ro­ri da cor­reg­ge­re spes­so si in­fil­tra­no nei me­an­dri di even­ti già co­di­fi­ca­ti e resi au­to­no­mi per la loro stes­sa con­si­sten­za, ep­pu­re van­no in­di­vi­dua­ti e cor­ret­ti non solo sal­va­guar­dan­do ogni mi­ni­mo equi­li­brio li­mi­tro­fo, ma pre­ve­nen­do an­che gli ef­fet­ti più re­mo­ti.


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